TERAMO – A quattro giorni di distanza dalla scarcerazione dell’ex dirigente comunale Maria Angela Mastropietro, lasciano Castrogno anche i fratelli Andrea e Massimiliano Scarafoni, gli imprenditori giuliesi arrestati il 22 maggio scorso nell’ambito dell’inchiesta per corruzione “Castrum”. Ieri il giudice Giovanni de Rensis ha accolto l’istanza avanzata dal difensore dei due indagati, l’avvocato Gennaro Lettieri, accordando ad entrambi i domiciliari poiché risultano scaduti ormai i termini (30 giorni) di custodia cautelare per esigenze istruttorie (stessa ragione che ha sta alla base della scarcerazione della Mastropietro, anche lei ristretta adesso ai domiciliari). L’istanza difensiva aveva avuto il parere favorevole del sostituto procuratore Andrea De Feis, titolare dell’inchiesta insieme al collega Luca Sciarretta. Nel pomeriggio di ieri i fratelli Scarafoni hanno così potuto lasciare la cella di Castrogno, dove invece resta (in attesa della decisione del giudice) Stefano Di Filippo, marito della Mastropietro. Altri quattro indagati erano stati ristretti ai domiciliari (misure ancora in corso): Sergio Antonilli (socio di Di Filippo); Nello Di Giacinto, imprenditore ed ex assessore al Comune di Giulianova; Carmine Zippilli, funzionario Asl; Filippo Di Giambattista, ex amministratore unico della Giulianova Patrimonio. Gli indagati sono complessivamente venti e nei loro confronti si procede, a vario titolo, per corruzione concussione, falso e abuso d’ufficio.
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